Burroughs Edgar Rice - 1994 - Gli dei di Marte by Burroughs Edgar Rice

Burroughs Edgar Rice - 1994 - Gli dei di Marte by Burroughs Edgar Rice

autore:Burroughs Edgar Rice [Burroughs Edgar Rice]
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
Tags: Fantascienza, narrativa, Avventura
Google: vUZMNAEACAAJ
editore: Giunti-Bemporad Marzocco
pubblicato: 1974-05-14T22:00:00+00:00


TABELLA

200 tal 1 xat

50 xat 1 zode

10 zode un giro completo di Marte sul suo asse.]

17.

Sentenza di morte

La mattina dopo, pochi istanti prima dell'ora prevista, una nutrita scorta di ufficiali di Zat Arras comparve nei nostri alloggiamenti per condurci nella Sala Maggiore del tempio.

A due a due entrammo nella sala e c'incamminammo lungo l'ampia Navata della Speranza, com'è chiamata, verso la piattaforma al centro. Eravamo preceduti e seguiti da guardie armate, mentre tre file compatte di soldati di Zodanga erano allineate su ambedue i lati della navata, dall'ingresso fino al rostro.

Quando raggiungemmo la piattaforma cintata, vedemmo i nostri giudici. Come è consuetudine su Barsoom, erano trentuno, presumibilmente estratti a sorte nella classe dei nobili, poiché erano appunto dei nobili che venivano giudicati. Ma con mio grande stupore, non vidi un solo volto amico tra essi. Praticamente, erano tutti di Zodanga, ed era proprio a me che Zodanga doveva la sua sconfitta per mano delle orde verdi, e la sua conseguente sottomissione a Helium. Qui non ci sarebbe stata molta Edgar R. Burroughs

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1994 - Gli Dèi Di Marte

giustizia per John Carter, o per suo figlio, o per Tars Tarkas, che aveva comandato le orde selvagge quando esse avevano invaso i grandi viali della città, saccheggiando, bruciando e seminando strage.

Il grande anfiteatro, intorno a noi, era gremito fino a scoppiare. Tutte le classi sociali erano rappresentate, tutte le età, ed entrambi i sessi. Quando entrammo nella sala, il brusio di tutte quelle voci cessò, e finché non ci arrestammo davanti alla piattaforma, il Trono della Giustizia, un silenzio mortale calò sui diecimila spettatori.

I giudici erano assisi in un grande cerchio, sul bordo della piattaforma. Ci furono assegnati dei posti con la schiena rivolta a un piccolo podio, al centro esatto della piattaforma più grande. Questo ci metteva di fronte ai giudici e al pubblico. Ognuno di noi, a turno, sarebbe salito sul podio, mentre era discusso il suo caso personale.

Zat Arras sedeva nello scanno dorato solitamente riservato al giudice che presiedeva il tribunale. Quando ci fummo seduti e le guardie si furono ritirate ai piedi della scala che conduceva alla piattaforma, Zat Arras si alzò e chiamò il mio nome.

— John Carter! — gridò. — Prendi il tuo posto sul Piedestallo della Verità, acciocché tu possa essere giudicato imparzialmente secondo le tue azioni, e conoscere la ricompensa che ti sei guadagnato. — Poi, voltandosi verso il pubblico, descrisse le azioni per le quali dovevo esser giudicato, e che avrebbero determinato l'entità della mia ricompensa.

— Sapete, giudici e popolo di Helium — cominciò, — che John Carter, un tempo Principe della nostra città, è ritornato, per la sua stessa affermazione, dalla Valle di Dor, e perfino dal Sacro Tempio di Issus? In presenza di molti uomini di Helium egli ha bestemmiato contro il sacro Iss, la Valle di Dor e il Perduto Mare di Korus, gli stessi Sacri Thern, e perfino contro Issus, Dea della Morte e della Vita Eterna! Sappiate inoltre, come lo testimoniano i vostri stessi occhi, che lo contemplano qui,



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